//Digital Transformation: più domande che risposte

La Digital Transformation sta cambiando il nostro modo di lavorare.

Quante volte abbiamo sentito questa frase? Negli ultimi tempi non esiste più un convegno o un evento in cui non vengano citati i benefici e i cambiamenti che la trasformazione digitale, e le ultime e più avanzate tecnologie, sta portando nella vita professionale di tutti.

Ma è davvero così?

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Il cambiamento a cui ci accingiamo ad assistere ha una portata epocale, sarebbe sciocco negarlo, al punto da essersi guadagnato il significativo appellativo di Quarta Rivoluzione Industriale. Pur non esistendo una definizione comunemente accettata, l’Industria 4.0 viene generalmente considerata come un processo che porterà ad una produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa.

Le nuove tecnologie digitali, si legge in un rapporto di McKinsey, avranno un impatto profondo nell’ambito di quattro direttrici di sviluppo:

  1. la prima riguarda l’utilizzo dei dati (big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine);
  2. la seconda è quella degli Analytics: una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne valore (oggi, per esempio, solo l’1% dei dati raccolti viene utilizzato dalle imprese);
  3. la terza direttrice di sviluppo è l’interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà aumentata;
  4. infine, c’è tutto il settore che si occupa del passaggio dal digitale al “reale” e che comprende la manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le comunicazioni, le interazioni machine-to-machine e le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato, razionalizzando i costi e ottimizzando le prestazioni.

La Quarta Rivoluzione Industriale ha, però, delle differenze rispetto alle precedenti.

In passato erano i nuovi metodi e processi di produzione a modificare radicalmente l’offerta delle aziende e ad influenzare le scelte di consumo della popolazione. Oggi il cambiamento inizia prima nella vita privata di ognuno invece che nel mondo del lavoro. L’arretratezza tecnologica delle aziende è un aspetto che non va sottovaluto. Il consumatore ha, ed usa, una tecnologia anni luce più avanti e tutto ciò rischia di rendere l’Employee Experience decisamente peggiore di quella a cui siamo abituati.

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Ma gli strumenti innovativi ci sono, sono tanti e sono facilmente accessibili. Come dovrebbe usarli l’azienda per essere effettivamente competitiva?

Ci sono degli aspetti da tenere in mente.

Come discriminare tra tutti gli strumenti Digital offerti dal mercato?

Utilizzare le nuove tecnologie per diffondere l’innovazione nel nostro business ha senso se effettivamente sono strumenti utili per migliorarlo. Non dobbiamo digitalizzare processi o pratiche aziendali solo perché “digitalizzandoli” saranno sicuramente più efficaci che in forma tradizionale. Parlando di formazione aziendale, per esempio, se avete visto il nostro video sul media mix (#neverstoplearning) Alessandro Lombardo ha sottolineato più volte come vadano prese in considerazione diverse variabili prima di fare un investimento o iniziare un progetto di formazione. Non è detto che un e-learning sia sempre la risposta giusta, come non è detto che l’aula tradizionale sia sempre la forma più efficace di formazione.

Siamo pronti ad accogliere culturalmente una trasformazione digitale?

Sono tante le aziende che si vantano di essere pioniere della trasformazione digitale i cui dipendenti, per esempio, hanno delle serie difficoltà a riconoscere delle e-mail di Phishing da mail sicure. Una nuova sfida diventa quindi quella di sviluppare o migliorare delle competenze che aiutino le persone ad essere più “Smart” dal punto di vista digitale. Creare contenuti, comunicare, ricercare informazioni in rete utilizzando gli strumenti più innovativi che abbiamo a disposizione, non sono delle competenze che sorgono in maniera spontanea. Spesso molti problemi potrebbero essere risolti con una semplice ricerca su Google, ma troppe volte questi strumenti vengono sottovalutati.

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Possiamo utilizzare in modo efficace i Big Data?

Nell’immagine in alto è visualizza una rappresentazione grafica della mole di dati ed informazioni che vengono prodotte in rete ogni 60 secondi. Tutte le aziende ammettono quanto sia importante utilizzare questi dati per prendere delle decisioni di business più consapevoli, ma sono pochissime le aziende che effettivamente investono in questo settore. Per utilizzare in modo efficace i Big Data bisogna far si che la maggior parte della forza lavoro sia in grado di alfabetizzare i dati, ossia essere in grado di leggerli, utilizzarli, analizzarli e metterli in discussione.  Uno studio di Qlik del 2018 dimostra come le aziende che investono sui Big Data abbiano mediamente un valore aziendale maggiore del 3-5% rispetto alla media (stiamo parlando di valori che oscillano tra i 320 ed i 524 milioni di euro).

Tutte le aziende, dalle più grandi alle più piccole, devono intraprendere una trasformazione digitale e questo processo non è più rimandabile, pena la perdita di competitività e l’uscita dal mercato.

Ma una trasformazione digitale che si possa definire tale è un processo complesso e articolato, che richiede tempo ed un cambiamento culturale che non può che partire dai vertici, dal top management, e toccare poi tutti i processi dell’organizzazione. Per farlo è determinate portare le persone, attraverso una formazione adeguata e l’acquisizione di nuove skills, ad avere comportamenti diversi per affrontare, con la giusta preparazione, un mondo del lavoro che ha tutti gli strumenti per cambiare e “trasformarsi”.

Articolo a cura di Emma Bonfiglio

2019-03-22T16:22:42+00:00 By |0 Commenti