/, Articoli stampa, Coaching, Gamification and E-learning, Giochi per il Business/Gamification tips – #1 – Identificare comportamenti specifici

Gamification Tips

Con questo articolo inauguriamo la rubrica “Gamification Tips”: consigli pratici per impostare la il proprio sistema di gamification in azienda (o per valutare se ciò che il fornitore ci ha proposto sia davvero gamification)

Alla radice, la gamification è un campo di studio ed applicazione della motivazione individuale che rappresenta un’evoluzione di pratiche pre-esistenti: la dinamica competitiva è ben nota tramite i contest aziendali, quella sociale tramite i (spesso falliti) tentativi di avere un Social Network aziendale, il ruolo dei badge una volta era coperto dalle premiazioni di fine anno in convention e così via.

Gamification Tips

Questo significa che oggi, in un momento in cui il mercato della gamification è giovane, agenzie di comunicazione, formatori, consulenti, sistemisti, un po’ tutti se ne occupano (e molto spesso, ci si fregia del fatto di farlo da ben prima che la parola esistesse!)

Noi in Choralia non facciamo eccezione. Trasformavamo corsi di formazione in giochi competitivi da ben prima che “gamification” fosse diventata una parola sulla bocca di tutti.

Ci sono, in base alla nostra esperienza, una serie di accortezze, di fattori chiave di successo che, se non vengono considerati, rischiano di rendere l’intero progetto di gamification inutile, se non addirittura controproducente.

 

Identificazione di comportamenti specifici

Una buona gamification non serve per far divertire i propri dipendenti. Una buona gamification serve a far sì che i propri dipendenti, giocando, siano stimolati a mettere in atto dei comportamenti che sono utili per l’azienda.

Ne derivano due semplici considerazioni: la seconda domanda che un consulente di gamification deve porre all’Azienda cliente è: “che comportamenti dobbiamo rinforzare?”

Senza una definizione chiara e precisa delle azioni pratiche che si desidera che le persone mettano in atto, fare gamification è inutile, o meglio, “scade” nell’intrattenimento puro. Avere un giochino molto divertente, ma che rinforza i comportamenti sbagliati non è utile a nessuno – perché se il gioco è ben fatto, c’è anche il rischio che i dipendenti ci spendano molto tempo!

Il punto però è: quali sono i comportamenti giusti? Ecco allora la prima domanda che bisogna porre: qual è l’obiettivo di business? Cos’è che vorreste che le vostre persone facciano?

La vera ragione per cui utilizzare un consulente per creare un sistema di gamification non è l’accesso alla tecnologia; non è nemmeno la competenza di game design. È la capacità di comprendere l’obiettivo di business, declinarlo in comportamenti, identificare i fattori chiave di successo – cioè le azioni che è fondamentale che vengano eseguite affinché l’obiettivo sia raggiunto – ed a questo punto costruire un gioco che stimoli a mettere in campo proprio quei comportamenti. Altrimenti, come attribuire punteggi? Con che logica assegnare badge? I comportamenti chiave devono essere il centro del sistema e, di conseguenza, essere rinforzati adeguatamente. Altrimenti, si sprecano i propri soldi.

Faccio un esempio: un’azienda con cui ho recentemente avviato un progetto di gamification aveva ricevuto altre proposte (da agenzie di comunicazione) su come rendere gamified l’Accountability aziendale – bel problema!

Perché la mia proposta è stata vincente? Perché partiva dalla definizione dei comportamenti accountable e costruiva una gara legata all’applicazione di quei comportamenti.

Le altre proposte? Creavano dei giochini che rinforzavano tutt’altro che l’essere accountable, creando il corto circuito per cui (parola dell’HR Director):

Rischiavamo di avere persone che vincono perché bravissime a giocare, senza essere accountable per niente

Errore madornale! Bisogna capire come far vincere chi è accountable; altrimenti, è solo un giochino.

2017-11-20T11:24:37+00:00 By |0 Comments

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