//Tre principi chiave per una formazione duratura

Handsome man inserting a SD Card into his head

Grazie alle neuroscienze, negli ultimi anni si sono modificati o rinforzati molti degli assunti “classici” legati all’apprendimento ma, soprattutto, al suo mantenimento nel tempo. Sono innumerevoli le ricerche che mostrano quanto poco il nostro cervello trattenga di un corso di formazione: circa l’80% dell’apprendimento si perde nella settimana successiva e solo una frazione viene effettivamente mantenuta nel lungo periodo, come dimostrato dalle ricerche storiche di Ebbinghaus sulla “curva dell’oblio” (descritta in seguito).

Questi numeri da soli potrebbero gettare un’ombra fosca sull’industria della formazione: perché investire globalmente miliardi di euro di cui viene ricordato meno del 10%, e comunque qualcosa applicato sì e no dal 6% delle persone? Uno spreco enorme! Questo sicuramente è il pensiero di molti, ma la verità è che questi numeri possono – devono – essere cambiati! Ed i modi ci sono.

Per capire come, è necessario rivolgerci alla ricerca sull’apprendimento, la quale ci mostra diversi modi per uscirne. Le due tecniche che hanno ottenuto i risultati migliori negli esperimenti si chiamano Spaced Repetition (Ripetizione dilazionata) e Retrieval (Recupero). Il terzo elemento centrale, legato alla motivazione all’apprendimento, è quello della Rilevanza dei contenuti: in poche parole, è chiaro che sia più semplice, per uno studente di medicina, apprendere la composizione chimica dell’emoglobina, rispetto alla data della battaglia di Agincourt. Ognuno di questi elementi contribuisce a modificare quei drammatici numeri presentati in precedenza.

 

Ripetizione Dilazionata


Ebbinghaus forgetting-curve formazione


Figura 1: La curva dell’oblio di Ebbinghaus


 

La Spaced Repetition, o Ripetizione Dilazionata, è uno dei fondamenti dell’apprendimento, un fenomeno descritto per la prima volta nel 1885 da Hermann Ebbinghaus. A livello intuitivo, è qualcosa che sappiamo dalla seconda elementare: cosa facevamo per apprendere le tabelline? Le ripetevamo in continuazione, alla nausea, finché non ci restavano impresse nella mente. (Le tabelline sono un ottimo esempio anche di euristica di recupero: “Seiperottoquarantotto”, una filastrocca semplice da ricordare, è un punto cardine per ricordarsi che, effettivamente, sei per otto faccia quarantotto). La ricerca ci dice qualcosa di più: la ripetizione non basta, deve essere dilazionata nel tempo, in modo da contrastare il fisiologico crollo della “ritenzione”. Passando alle medie, quante volte abbiamo ripetuto “Cantami O Diva del Pelide Achille l’ira funesta”? Ma non ricordiamo che proprio lui “molti anzitempo all’Orco generose travolse alme d’eroi” perché a differenza del precedente non abbiamo ripetuto nel tempo quei versi, almeno una volta ogni tanto, in modo da averli cementificati nella nostra memoria a lungo termine. Il passaggio dalla memoria a breve termine (MBT, anche detta “working memory” – la RAM del nostro cervello) alla memoria a lungo termine (MLT, il nostro disco fisso) è un passaggio centrale e critico: ripetere la medesima informazione a intervalli di tempo variabili ci permette di fissarla e farla nostra, anche per sempre. Sentire una volta sola un modello di vendita, anche geniale, non serve all’apprendimento perché lo si perderà facilmente (“come lacrime nella pioggia”, per i cinefili).

Qualsiasi professionista della formazione avrà una comprensibile obiezione: “impossibile ripetere la medesima informazione ai partecipanti più volte: la formazione deve avere qualcosa di nuovo!” Questo pensiero, per quanto comprensibile nella sua origine, è proprio alla base della drastico crollo della memorizzazione descritto dalla Curva dell’Oblio di Ebbinghaus (figura 1).

Figura 2: Effetti della ripetizione dilazionata sulla curva dell'oblio


Figura 2: Effetti della ripetizione dilazionata sulla curva dell’oblio


 

L’unico modo per contrastarla è agire tempestivamente, fin dai primi giorni, proprio tramite la Ripetizione Dilazionata, che agirà come in figura 2. Si noti che, con ogni ripetizione, la curva di discesa è meno ripida, perché l’informazione va a fissarsi permanentemente (o quasi) nella memoria. Di conseguenza, anche l’intervallo di ripetizione può diventare più diradato nel tempo.

La spaziatura è assolutamente fondamentale: concentrare le ripetizioni in poco tempo è inefficace (le “grandi ripassate” dell’Università sono utili a passare l’esame il giorno successivo, ma non a mantenere quelle nozioni per tutta la vita! Quanti studenti effettivamente ricordano i contenuti degli esami universitari?). Questo principio verrà ripreso in seguito, perché è alla base della rapidissima ascesa del Mobile Learning, che permette di richiamare non con lunghe sessioni di e-learning, bensì con piccole pillole di pochissimi minuti l’una (e che verrà discusso in un articolo futuro). Questo vale non solo per le nozioni tecniche, ma anche per le skill comportamentali.

Recupero

Alla base della fissazione nella MLT (Memoria a Lungo Termine) di contenuti e concetti sta non solo il fatto che il contenuto sia ripetuto nel tempo, ma che nel tempo venga anche fornita occasione al discente di recuperare l’informazione. Cosa significa? Uno o più test, o situazioni in cui il partecipante deve ricordare ed applicare ciò di cui si è parlato in precedenza. Immaginiamo la forma più semplice: l’apprendimento dei contenuti tecnici di un prodotto finanziario, per assicuratori, bancari o promotori. La forma classica prevede un momento di formazione d’aula con dei formatori interni corredata dalla consegna di schede prodotto. Aziende che investono in forma più evoluta, poi, organizzano anche corsi commerciali collegati al nuovo prodotto, in cui il contenuto tecnico è ripreso in chiave di trattativa di vendita, a distanza di qualche tempo. Questo è sufficiente? Cosa succede se, per qualche motivo, fra il corso e l’effettivo rilascio passa del tempo? Facilmente ci si dimentica molto, non solo perché non si è ripetuto l’apprendimento, ma anche perché non si è avuto modo di far recuperare quel concetto alla mente, utilizzandolo. Cosa fare?


Quiz-Simple - formazione

Fornire piccole pillole di informazione sul prodotto, magari su una delle sue caratteristiche, almeno settimanalmente, con pillole di 1-2 minuti massimo (Ripetizione); e poi intervallare con quiz legati alle caratteristiche da ricordare. Così, anche mesi dopo, l’informazione sarà fissa nella mente del discente! Lo stesso può funzionare con nozioni comportamentali, anziché tecniche: chiaramente la natura del test, più che nozionistica, dovrà essere maggiormente situazionale (test attitudinali o comportamentali). Immaginiamo che un concetto chiave nel nostro corso di tecniche di vendita sia presentare correttamente l’azienda per cui lavoriamo: un esempio di test potrebbe essere presentare più volte, nel corso delle settimane successive, scenari ipotetici a risposta multipla, in cui di fronte ad un cliente bisogna presentare l’azienda, e far scegliere l’opzione migliore al discente. Questo garantisce una ripresa costante del concetto, e l’applicazione lo fissa nella memoria.

Rilevanza

L’ultimo pilastro dell’apprendimento moderno è la rilevanza: gli adulti non hanno tempo per apprendere nozioni che non ritengono critiche! Questa è in larga parte una sfida di progettazione: come rendere un corso interessante, rilevante ed applicabile? Noi in Choralia seguiamo tre capisaldi assoluti in merito alla Rilevanza:

  1. il primo è l’interattività, ottenuta tramite una fortissima adesione al ciclo di Kolb (prima fai esperienza, poi parliamo della teoria alla base, poi applichi), ottenuta tramite business simulation, roleplay o business case
  2. il secondo è la concretezza, che significa parlare la lingua del business dei nostri clienti, entrare nei loro processi aziendali, trattare problemi reali coerenti con l’attuale situazione dell’azienda cliente. Questo, unito alla creazione di action plan che si riversano in lavoro sul campo, crea applicabilità immediata del corso.
  3. il terzo è la continuità tra aula e campo: casi reali, aziendali relativi al momento attuale e rimandi continui ad un lavoro di campo ripreso, in chiave di coaching, dai Business Trainer Choralia, o dai manager.

 

In sintesi, in Choralia cerchiamo sempre di applicare i 3 principi presentati per massimizzare il ritorno della formazione. I nuovi strumenti tecnologici a disposizione della funzione HR, ed in particolare L&D, servono esattamente a questo: favorire in modo fluido il mantenimento e la massimizzazione nel tempo degli investimenti in formazione.

2017-11-16T17:58:07+00:00 By |0 Comments

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